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venerdì 25 agosto 2017

Dopo la morte di mia figlia a Medjugorje sono riuscita a perdonare mio marito


L’orribile crimine
Katia mi ha raccontato la sua storia, e se non l’avessi incontrata, non avrei mai creduto al suo incubo. Quando lei incontrò Claudio, suo marito, era una persona “per bene”, anche se soffriva di una certa depressione, con degli alti e bassi. Ma Katia non se ne preoccupava troppo. Lui non voleva figli (Katia ignorava che, per la Chiesa, ciò è una causa di nullità del matrimonio), ma lei ne desiderava almeno quattro. Ben presto Claudio diventò molto duro e sempre più depresso, sopratutto dopo la nascita della loro figlia.

La amava molto ma era molto autoritario nei suoi confronti, seppure senza violenza. Katia si rendeva conto che la sua vita diveniva sempre più ristretta, limitata dalla depressione di Claudio e dal suo autoritarismo. In più, Claudio la incolpava di tutto, dando a lei la colpa per qualsiasi cosa. Prendeva delle medicine per controllare la sua depressione, ma senza alcun miglioramento. Nel 2008, rientrando a casa, Katia trovò la figlia di 7 anni pugnalata con 7 colpi mortali e Claudio steso morto nel suo sangue. Aveva avuto un raptus? Dio solo lo sa!
Lascio parlare Katia: “Dire che ero disperata, é dire troppo poco. La mia vita era distrutta per sempre; pensavo di non poter più continuare a vivere. Il dolore era atroce, impossibile da sopportare. Le mie viscere mi si rivoltavano dentro. Desideravo morire. Solo la mia fede in Dio mi impedì di compiere un gesto irreparabile. Tre giorni dopo il dramma, una amica vide in sogno mia figlia in braccio alla Vergine. Ciò mi diede molto conforto! Poi un mattino, apro i miei occhi e vedo mia figlia ai piedi del mio letto. Non mi disse una parola ma mi guardava con grande tenerezza. I suoi occhi mi dicevano tantissime cose! Ho capito allora che dovevo scegliere di vivere, perché lei era con me. La febbre mi lasciò, ho potuto smettere di prendere le medicine e riprendere il mio lavoro. Ma il dolore rimaneva ed in me restava un rancore che bloccava la mia serenità. Era come una pietra che schiacciava il mio cuore. Ce l’avevo con tutti.
L’effetto Kricevac – “Sono riuscita ad andare a Medjugorje l’anno scorso, con il cuore pieno di speranza, e con la certezza che mia figlia era felice con Gesù e Maria. Sul Kricevac, alla 4° stazione della Via Crucis, dove Gesù incontra Sua Madre, il mio sguardo fu attirato da un riflesso brillante di una pietra e vidi chiaramente in quel riflesso la mia piccola adorata figlia, sorridente come sempre. Scoppiai in singhiozzi. I singhiozzi durarono a lungo. Quando mi ripresi, avevo ritrovato la pace e la serenità nel fondo del mio cuore. Il dolore era scomparso! Sono riuscita a perdonare mio marito e coloro che mi avevano fatto del male. Ero guarita! Adesso, lodo e ringrazio Gesù e Maria ogni giorno. Vivo sola e lavoro, mi occupo dei miei genitori. Ciò che rinnova le mie forze, é l’Eucarestia domenicale e l’adorazione del giovedì nella mia parrocchia“.
Come ha fatto Katia a uscire felice da questo incubo? Ho toccato con la mia mano la sua profonda serenità. Ancora una volta il miracolo della pace che discende a Medjugorje, si é rivelato reale, la Madre della Misericordia e Suo Figlio Gesù hanno restaurato delicatamente il cuore e la vita di questa madre distrutta, che ha riposto in loro la sua fiducia!

Fonte:http://biscobreak.altervista.org/2017/08/les-enfants-de-medjugorje-56/

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