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martedì 15 luglio 2014

La testimonianza di un pellegrino rientrato da Medjugorje

Il mio primo viaggio a Medjugorje.
E’ quasi trascorso un anno dal mio viaggio a Medjugorie.
Salito sul pullman, e non conoscendo nessuno, mi sono seduto cercando di non disturbare nessuno ma cercando nei visi delle persone qualcosa che mi facesse capire i tipi di persone con cui mi sarei confrontato nei prossimi giorni. Il viaggio fu molto lungo e impegnativo, ma la nostra guida “Uriele” ci aiutò a rendere il viaggio più piacevole con qualche notizia storica, geografica, qualche battuta e con le indicazioni degli appuntamenti dei vari giorni.
Poco prima di arrivare in paese dal pullman guardavo fuori incuriosito dal panorama che mi circondava, cercavo di capire cosa ci fosse di particolare in quella terra, e perché la madonna avesse scelto quel posto per manifestare la sua presenza.
Portavo con me in quel viaggio le sofferenze di una serie di problemi che mi assillavano, che laceravano il mio cuore con dolori che mi impedivano una visione della realtà obbiettiva. Tutto vedevo con una nebbia negli occhi perché il dolore non mi faceva capire il senso della realtà.
Appena i mie piedi hanno cominciato a toccare quella terra e a respirare l’aria di quei luoghi ho iniziato a sentire e a percepire che in quel posto ci fosse qualcosa di diverso.
Ma pensavo anche che forse ero io in una condizione di sofferenza, quella che mi aveva portato a fare questa esperienza, che manifestava sensazioni e stati d’animo viziati dalla mia mente, misti forse a delle aspettative e dalle parole delle persone che stavo iniziando a conoscere.
Depositati bagagli e dopo un buon pranzo, nel pomeriggio salita sulla collina del Prodbrdo, luogo della prima apparizione, dove c’è la statua della Madonna. Il percorso è molto disagevole, perché non esiste un vero e proprio sentiero, ma un percorso fatto di rocce e pietre che va fatto con calma per non rischiare di farsi male (ma chissà perché anche le persone con difficoltà ed anziani alla fine arrivano alla statua incolumi senza grossi problemi).
Mano a mano che salivamo si facevano delle soste e delle preghiere e la nostra guida “Anita” ci raccontava aneddoti di questi ultratrent’anni di storia di messaggi tra Madonna e i veggenti.
Arrivati alla statua della Madonna un silenzio e una pace circondavano la zona, e le mie gambe hanno ceduto quasi improvvisamente ai suoi piedi e un pianto intenso è esploso. Ho ripercorso in poco tempo diversi momenti della mia vita, sopratutto i momenti più bui e sofferenti, tutti i miei lati peggiori, i peccati e il male che volontariamente o involontariamente avevo causato. Allo stesso tempo però mi sono sentito avvolto da un amore che non si può spiegare. Un amore che solo chi vive questa esperienza può veramente capire. Un amore grande ed infinito che mi diceva che sono importante ed amato malgrado tutto. Forse si può paragonare all’amore che si ha quando ti nasce un figlio, oppure quando vivi un evento particolare di tanta gioia della tua vita e che ti porta a commuoverti. Ma è solo un paragone. Questo amore che ti arriva è immenso e non finisce mai.
Quello che vorrei testimoniare però non è quello che mi è successo lì a Medjugorje. Infatti i non credenti e gli scettici considerano enfatizzazione degli eventi e degli stati d’animo prodotti dalla psiche.
La Madonna in uno dei tanti messaggi che ci ha lasciato, nel corso di questi anni è che ci vuole fare testimoni, apostoli di Gesù suo figlio. Ecco perché chi va a al cospetto della Madre è chiamato. E’ chiamato per poi prendere coscienza del suo piccolo o grande impegno nella propria esistenza. Mi sono reso conto in questo anno di quanto siamo tutti fragili, di quanto siamo tutti piccoli e vittime delle tentazioni, del peccato. Ma non è che questa condizione ci rende perdenti, perché Dio è misericordioso e perdona sempre. La consapevolezza di quello che siamo, è che possiamo combattere il peccato giorno per giorno, il cadere per poi rialzarci sempre, è questo che di deve dare speranza. Ma ancora di più è che abbiamo le armi per vivere una vita serena. Siamo amati, e di una amore che non finisce mai. Io ora piango commosso quando vedo Gesù in croce, quando prendo l’eucarestia sento Gesù farsi vivo dentro me. Bastano gli sguardi, basta tenere il Rosario in mano per sentire la sua presenza della Madonna che come madre ti coccola nelle tue difficoltà. Ma non basta, questo amore, ho imparato a riscoprirlo nelle persone, nelle persone che incontro tutti i giorni. I cuori che incontro e che si aprono spontaneamente come si aprono i nostri. Ho scoperto il vero senso dell’amicizia. Ho scoperto quanto sia bello e gioioso perdonare, e fare qualcosa per gli altri, pregare non per se stessi ma per chi ha veramente bisogno delle tue preghiere.
Ho imparato a seguire la messa non come un rito nato solo dalla cultura e tradizione, ma a sentire che lui Gesù è lì, è presente. Come non si può piangere di gioia sentendo la sia forza e il suo amore?
Ho imparato che Gesù è presente nelle persone che incontro, nei gesti dell’amicizia, nei sorrisi che si donano e che si ricevono. Ho imparato il vero senso dell’essere famiglia, che è rispetto, fiducia, perdono e misericordia. Tutte parole che tutti sentiamo, ma che poi non pratichiamo, non viviamo.
In questo anno di fede sono successe tante cose. La forza della Madonna che ci vuole testimoni di Fede ha fatto sì che come tanti grani di un rosario mi circondassi di tanti altri apostoli uniti insieme per sostenerci nella preghiera. Ad oggi siamo più di trenta anime che unite dalla Fede si trovano per pregare insieme. Ecco il vero miracolo di Medjugorje. Oltre le guarigioni fisiche ci sono migliaia di guarigioni dell’anima, migliaia di conversioni, tutte silenziose ma crescono e si moltiplicano.
Questa è la grazia ricevuta. Essere testimone, cercare di essere sale e luce. Cercare di essere nel mio piccolo e con grande umiltà seminatore di piccoli di grani del rosario, sarà poi la Madonna che convertirà e chiamerà a se le sue anime se sapranno ascoltare la sua voce.
Ogni giorno che passa, è un continuo risvegliarmi sapendo che il peccato è lì dietro l’angolo che mi aspetta, ma anche la misericordia e il perdono del Signore, e il desiderio e il coraggio di impegnarmi che dopodomani quel peccato lo saprò affrontare ad annientare senza lasciarmi tentare. Ogni giorno con grande gioia nel cuore prenderò la mia croce, e cercherò di imitare gli insegnamenti che mi da Gesù leggendo le sue parabole. Ogni giorno prendo il mio rosario ed invoco la Madonna che mi sostenga ed interceda presso suo figlio per darmi la forza di donare luce e gioia con la mia esistenza.
Ogni giorno cerco di pregare per le anime di questo mondo e di quello che verrà, di pregare per avere forza nella fede. Ringrazio il Signore e la Madonna che in questo anno mi hanno dato modo di conoscere tante anime amiche e di avermi fatto vivere diverse esperienze in cui ho sentito la potenza dello spirito che mi prende per mano sostenendomi in ogni momento della mia vita.
Auguro a tutti di mettersi in ascolto del proprio cuore, di ascoltare quella voce che dentro di sé sta chiamando, quella piccola luce che cerca di illuminare il buio della propria esistenza. Non preoccupatevi di quello che eravate e di quello che siete, rallegratevi e gioite per quello che sarete e troverete nell’amore di Gesù nostro fratello, padre ed amico e dell’amore grande e protettivo che la Madonna sua e nostra madre ci da.
Fabio 

Fonte :  http://www.pellegrinaggisanti.com/la-testimonianza-di-un-pellegrino-rientrato-da-medjugorje/

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